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Chichén Itzá.

Località archeologica del Messico, nello Stato dello Yucatan, 100 km ad Est di Merida. Centro cerimoniale maya classico, il cui nome significa "bocca del pozzo degli Itza", fu costruita una prima volta verso il 455, da una tribù venuta dal Sud, probabilmente dal Peten. Misteriosamente abbandonata dopo due secoli, fu rioccupata nel 987 dalla dinastia degli Itzá, Toltechi che imposero anche i loro stili artistici, per cui C. presenta una mescolanza di architettura maya e tolteca. Nel 1194 fu occupata dal gruppo dei Cocom: ebbe inizio allora la sua decadenza, già completa all'epoca dell'arrivo degli Spagnoli. La parte propriamente maya della città comprende costruzioni in stile puuc, con facciate decorate, ricche di rilievi a carattere geometrico realizzati con una specie di mosaico di pietra. Gli edifici toltechi sono di vario tipo: piramidi scalinate su cui si eleva un tempio (tempio di Kukulkan, detto Castillo; tempio dei Guerrieri; tomba del sommo sacerdote; tempio dei giaguari), e altre costruzioni caratteristiche, come lo Tzompantli, ornato di un fregio di crani scolpiti, sul quale si ponevano le teste dei nemici sacrificati, la tomba di Chacmool, il campo per il gioco della palla con annessi due templi, e l'osservatorio astronomico, conosciuto come Caracol. La decorazione di questi edifici consiste in colonne a forma di serpente piumato e in bassorilievi che rappresentano processioni di guerrieri o raffigurazioni di giaguari e aquile. Vicino alla città vi sono due cenotes (doline), uno per l'approvvigionamento idrico di C. e l'altro sacro al dio della pioggia, sul cui fondo sono stati trovati resti umani e preziosi doni votivi.